Dodik ha dichiarato che con l’approvazione della risoluzione dell’ONU sul genocidio di Srebrenica “sarà firmata la fine dell’esistenza della Bosnia ed Erzegovina”. Giovedì, giorno in cui l’Assemblea generale dell’ONU inizierà a deliberare sulla risoluzione, il governo della Republika Srpska terrà la sua riunione esterna a Srebrenica. Il presidente della Republika Srpska ha spiegato che durante l’incontro verrà proposta una soluzione pacifica per la Bosnia ed Erzegovina, aggiungendo che “indipendentemente dal fatto che avvenga presto o meno, noi scegliamo la secessione pacifica”.
Le tensioni a Srebrenica e dintorni sono aumentate dopo che il presidente Dodik ha annunciato che in città si terrà un incontro del governo della Republika Srpska, ha detto mercoledì Emir Sulijajic, direttore del Centro memoriale di Srebrenica-Potošari.
Egli ha sottolineato che attualmente le strade della città sono piene di poliziotti e agenti delle forze speciali.
Sale la tensione in Bosnia-Erzegovina. La parte autonoma vuole la “soluzione pacifica dello Stato”
La risoluzione dell’ONU mira, tra le altre cose, a: designare l’11 luglio come Giornata internazionale della memoria del genocidio, condannare la negazione del genocidio di Srebrenica come evento storico e glorificare i suoi autori. Questo documento incontra una forte opposizione da parte delle autorità serbe e dei politici serbi della Bosnia ed Erzegovina.
Dodik ha annunciato in precedenza che “le autorità della Republika Srpska si stanno già dimostrando determinate ad attuare le misure volte a raggiungere l’indipendenza” per la parte a maggioranza serba della Bosnia ed Erzegovina. Il politico ha anche negato – in violazione della legge bosniaca – che vicino a Srebrenica sia avvenuto un genocidio.
Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha affermato che lo scopo della risoluzione è “abolire la Republika Srpska e chiedere riparazioni di guerra a Belgrado”.
Nel luglio 1995, vicino a Srebrenica, che fino alla presa del potere da parte dei serbi era una cosiddetta zona sicura sotto il controllo delle Nazioni Unite, furono uccise più di 8.000 persone. Uomini e ragazzi che vivono nei paesi musulmani bosniaci. Sono ancora in corso le ricerche per i resti di quasi mille vittime. La Republika Srpska comprendeva, tra le altre: aree in cui si sono verificati genocidi e pulizia etnica, inclusa la città di Srebrenica.